MUSEO PEPOLI

Il Museo Pepoli, intitolato al Conte Agostino Pepoli, il quale nel 1907 destinò gran parte del suo ricco patrimonio per l'istituzione di un Museo civico, che diventò Ente Morale nel 1909 e Museo nazionale nel 1925 per l'importanza e la ricchezza delle sue collezioni, fino a diventare uno dei principali poli museali della Sicilia. Diventa Museo Regionale con il passaggio all'assessorato regionale per i Beni Culturali.

Il Museo Pepoli si trova ubicato nell'antico convento dei carmelitani adiacente al Santuario dell'Annunziata. Infatti i gioielli e gli ex voto, che venivano donati dai nobili e dai principi in visita alla Madonna, nonché semplici oggetti di poco valore donati dai semplici cittadini devoti, sono raccolti nel Museo Pepoli e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore.

Al piano terra del Museo Pepoli è collocata la sezione della scultura rinascimentale con la statua di S. Giacomo Maggiore. Inoltre sono esposti numerosi cimeli storici, nonché una ghigliottina usata a Trapani nel periodo borbonico. Salendo su per le scale del Museo Pepoli, si arriva al primo piano dove si trova la sezione archeologica, la Pinacoteca e le arti industriali. Ci sono grandi sale, che raccolgono dipinti compresi tra il XIII e il XV secolo di pittori italiani e fiamminghi e diverse opere eterogenee di arti decorative e industriali. Da non perdere i numerosi manufatti in corallo, antica testimonianza degli artigiani corallai della città e numerose statuine del presepe in legno tela e colla. Inoltre al Museo Pepoli sono presenti due presepi in alabastro e materiali marini.

Di particolare pregio è la sala 22 del Museo Pepoli che raccoglie, come dicevamo all'inizio, lo straordinario tesoro della Madonna di Trapani, che è una raccolta eterogenea di gioielli offerti in passato alla Madonna. Inoltre nella stessa sala del Pepoli sono esposti tre preziosi oggetti liturgici, che non appartengono al tesoro della Madonna, ma provengono dalla Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani. Essi sono il calice, la pisside e l'ostensorio.