La provincia di Trapani è un territorio molto antico la cui fondazione, si ipotizza, risale al 1000 a.c.
Il motivo di questo interesse, da parte dei primi navigatori ed esploratori del Mediterraneo (Greci, Fenici e successivamente Romani) risiede soprattutto nella posizione strategica della provincia che si trova più o meno al centro del Mediterraneo e quindi lungo le rotte nautiche principali di allora.
Da questi porti è letteralmente passata ogni civiltà che abbia mai solcato il Mediterraneo stratificando quindi culture su culture, monumenti su monumenti, pezzi di storia che si sono uniti ad altri pezzi di storia in un intreccio di scaglie che, come le spire di un serpente, sono giunte fino ad oggi.
Ma la provincia di Trapani è costellata di bellezze storiche, ma anche paesaggistiche e naturali che bisogna assolutamente visitare durante una vacanza nella provincia di Trapani.
1) Il centro storico di Trapani
Il centro storico di Trapani, recentemente ristrutturato, oggi si presenta come un ambiente pulito e ben curato dove poter passeggiare ammirando architetture del ´700 e dell´800. Numerosi locali affollano i lati delle strade regalando al turista la possibilità di poter acquistare souvenir, prodotti tipici, gustare un buon piatto di busiate al pesto alla trapanese o semplicemente un gelato. Avventurandosi verso l´estremità ovest della città sarà possibile ammirare il sistema di torri costituito dalla Torre di Ligny, Castello della Colombaia e Lazzaretto. Addentrandosi per le vie del centro storico invece si abbandona la patina rinnovata e ci si cala dentro il centro storico con le sue bellezze, ma anche con le sue contraddizioni vivendo quindi il vero SUD, multisfaccettato.
Sulla sommità del Monte Erice sorge l´omonima città con le sue case in pietra e muschio e l´acciottolato caratteristico. Il fascino di visitare Erice inizia già quando saliamo sulla funivia che ci porterà in vetta. Sono 10 minuti di salita molto silenziosa e quieta, durante la quale avremo modo di poter fare spaziare l´occhio su gran parte della provincia di Trapani da circa mezzo chilometro di altezza sul livello del mare. (guarda il video qui) Nelle giornate più terse, la mente non riesce ad identificare dove si trova l´esatto confine tra il cielo ed il mare e le isole egadi sembrano sospese nel cielo. Arrivati ad Erice, l´impressione è quella di trovarsi in un racconto fantasy all´interno di un villaggio medioevale in pellegrinaggio al castello di un qualche Re. Qui l´antico è stato preservato e, perdersi tra i vicoli di Erice è un´esperienza silenziosa e meditativa, soprattutto se si sale in periodo di scarso afflusso turistico o, ancora più suggestivo, quando la nebbia ammanta le strade e le costruzioni.
Erroneamente attribuita ai greci, questa città in realtà fu fondata dagli Elimi (popolo discendente da Enea) più di 2500 anni fa. La località è raggiungibile tramite l´autostrada che da Trapani porta a Palermo, a circa 20 minuti di auto da Trapani. Il sito archeologico è molto affascinante e le foto non rendono grazia del senso di maestosità dato dal tempio. Esso infatti si erge sopra una collina raggiungibile da una scalita sulla cui sommità sono posti gli onnipresenti alberi di ulivo. La scalinata, verso la fine curva verso destra e, dalla cima degli ulivi inzia ad emergere la granitica sagoma del timpano che, con la lentezza di un vecchio saggio, emerge sempre di più man mano che saliamo le scale fino a discoprirsi in tutta la sua magnificenza una volta giunti sulla cima. Dalla sommità della collina è possibile spaziare lo sguardo sulle formazioni collinari circostanti ricoperte da florida vegetazione ed immaginarsi un antico elimo, greco o romano intento a compiere lo stesso gesto, in altre parti del mondo: l´ascesa, la contemplazione, il senso di stupore.
Su un´altra collina, ad un paio di chilometri di distanza, è posta l´altra attrazione di Segesta, il teatro, che è raggiungibile sia a piedi (attenzione perchè è una bella scarpinata in salita!) sia tramite apposito servizio navetta al costo di un paio di euro. Il teatro di Segesta, scavato in parte nella montagna, concede un ulteriore colpo d´occhio mozzafiato verso le valli a nord di Segesta. Segnaliamo che, alcune notti d´estate, presso il teatro di segesta vengono organizzate letture di poesie e racconti aspettando l´alba. Se volete un ricordo che vi permanga nel cuore per sempre, provate a partecipare ad una di queste suggestioni teatrali e non ve ne pentirete.
Ci sono 2 modi per vivere San Vito lo Capo: risiedere per alcuni giorno nel paese e lasciarsi catturare dai suoi ritmi, oppure andare per un giorno, sperimentare la sua spiaggia caraibica e ritornare in serata. San Vito lo capo offre il meglio di sè quando vi si alloggia in quanto il suo calendario degli eventi la rende una meta turistica di qualità anche la sera e la notte quando le band suonano e, in base all´evento in corso, si possono scoprire cultura e tradizioni siciliane gironzolando per le allegre e colorate strade cittadine.
Inoltre, se il mare di San Vito lo Capo è di qualità superiore, quello della riserva orientata dello Zingaro è paradisiaco. E più ci si addentra all´interno della riserva e più si entra in contatto con la natura e con luoghi che non si riteneva possibile esistessero ancora così incontaminati.
Infine, per chi vuole provare un´esperienza balneare lontana dalla frenesia della spiaggia, consigliamo le cale nascoste di Castelluzzo. La strada è impervia ma se si ha la fortuna di non trovare persone, l´esperienza è unica. Una volta arrivati a Castelluzzo, percorrete tutto lo stradone fino al bivio. A quel punto, invece che girare a destra per San Vito lo Capo, proseguite fino al mare e, arrivati in fondo, girate a sinistra lungo la strada non asfaltata procedendo per un paio di chilometri. Sulla vostra destra troverete un paio di spiaggette di ciottoli con un mare indaco ed invitante. (Panoramio - foto di Michael Goggioli)
Molti turisti hanno consigliato di evitate San Vito lo Capo (ma evitate tutte le località turistiche in generale) ad agosto e se potete, prediligete metà settembre quando la folla si dirada ed il Cous Cous Fest prende vita. Un´esperienza unica!
Come descritto in un nostro precedente articolo, le isole Egadi sono un paradiso sulla terra. Tutto qui emana senso della natura e voglia di ricongiungimento con la stessa. Trovandosi all´interno della più grande riserva marina d´Europa, le Egadi sono un vivaio di specie animali affascinati ed inaspettate. Non mi dilungherò molto sulle Egadi in quanto l´ho già fatto in questo articolo tutto da leggere. Comunque, da provare, anche solo per dar loro un semplice morso che vi farà comunque venire l´appetito e la voglia di tornare per viverle con più completezza.
La visita alla riserva delle Saline impiega mezza giornata ma è una tappa che vale la pena di provare. Noi consigliamo di visitarla in bicicletta per un maggiore coinvolgimento all´interno dell´habitat naturale. Una pista ciclabile, rude ma funzionale, infatti collega la città di Trapani con la Riserva. All´interno della riserva si entra in un mondo alieno fatto di pozze e vasche d´acqua che riflettono il mondo dandocene una versione capovolta ed affascinante. Ecco quindi che le piramidi di sale bianco, i mulini dalle loro pale scheletriche, i giunchi di palude, perfino il monte Erice in lontananza, si specchiano nelle saline duplicando la nostra esperienza sensoriale e regalando alla vista delle visioni pittoriche di indubbio fascino.
La fauna qui è quella tipica palustre con l´aggiunta di stormi di fenicotteri rosa intenti incuranti della vostra presenza ed intenti a sonnecchiare o a pasteggiare con i molluschi delle saline, inconsapevoli di essere parte di un quadro magnifico e colorato.
Se avete dubbi o curiosità, non esitate a contattarci utilizzando la chat che trovate sulla vostra destra oppure lasciano un messaggio sotto questo articolo. Saremo felici di rispondere ad ogni vostra domanda.
Buone Vacanze e, come diciamo da queste parti ´SSABBINIRICA!!!
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