
L’11 maggio 1860 Giuseppe Garibaldi sbarca con i suoi 1008 uomini a Marsala dopo essere partito da Quarto nell’ambito della celebre Spedizione dei Mille.
Questo evento storico rappresenta il primo passo per l’Unità d’Italia, che dopo circa un anno sarebbe stata proclamata.
Per commemorare lo sbarco dei Mille a Marsala, l’amministrazione comunale ha preparato un calendario di cerimonie e manifestazioni molto ricco ed articolato nell’ottica di una destagionalizzazione del turismo, che ormai diventa imprescindibile.
Nell’ambito del ricco calendario quest’anno ci sarà la seconda edizione del “Garibaldi Challenge Marsala”, grazie al coinvolgimento dei circoli velici marsalesi, che parteciperanno a una regata, riconosciuta ufficialmente dalla Federazione Italiana Vela.
L’idea di fondo che i circoli velici (Canottieri, Yacht Club, Lega Navale e Velico) vogliono riprendere è quella che a Trieste ha molto funzionato, poiché da diversi anni oltre duemila imbarcazioni partecipano nella famosa regata della Barcolana.
Sostanzialmente quello che gli organizzatori si prefiggono nell’ambito delle celebrazioni garibaldine è attuare un ambizioso progetto, che oltrepassi i confini nazionali.
Oltre alla vela sarà protagonista in questi giorni il kitesurf, che è una disciplina sportiva molto giovane, perché è nata nel 1999 ed è una variante del surf, che utilizza un aquilone, che usa il vento come propulsore e che viene manovrato dall’atleta sull’acqua attraverso una barra collegata all’aquilone (“kite” in inglese) da sottili cavi.
 Non mancheranno le scuole e i semplici cittadini, che saranno protagonisti il 12 maggio, poiché inaugureranno un murale nel quartiere Sappusi realizzato da loro stessi. Sempre nell’ottica di riqualificazione della città, sarà proposta anche l’apertura e la fruizione dei suggestivi cortili, che si trovano in via XIX luglio, che per l’occasione sono arricchiti da targhe in ceramica, che ne narrano la storia. In uno di questi avrebbe dormito lo stesso Garibaldi. Anche la comunità ecclesiastica avrà un ruolo molto importante con l’apertura al pubblico gratuitamente del celebre museo degli Arazzi, che custodisce 8 arazzi fiamminghi del tardo cinquecento, che sono stati donati nel 1589 dal marsalese, monsignor Antonino Lombardo, già vescovo di Messina.

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